Il metodo Mezieres è una
tecnica di riabilitazione fisica che prende il nome dalla sua ideatrice,
Françoise Mezieres. Nel 1947 nasce il metodo che pone le sue fondamenta
sull’approccio globale del paziente, concezione del tutto opposta a quella
analitica e segmentaria contemporanea.
L’approccio globale al
paziente è dato dall’anatomia: i muscoli dorsali si comportano come un singolo
muscolo, per questo si parla di catene muscolari. I muscoli sono posizionati
come le tegole di un tetto: si ricoprono e si influenzano reciprocamente.
Secondo il metodo l’uomo ha la
sua forma ottimale e tutte le deviazioni da questa forma perfetta non sono
altro che l’espressione del disequilibrio corporeo in atto che porterà alla
comparsa dei processi patologici visti, non più come fenomeni accidentali, ma
come il prodotto di più fattori operanti nel tempo. Tutti i dismorfismi che non
siano di natura congenita, sono corregibili attraverso il ripristino della
simmetria.
La forma normale è quella che
corrisponde alle proporzioni del numero aureo, usato dagli antichi greci nella
scultura. La forma delle nostre articolazioni condiziona il movimento e quindi
la funzione. Avvicinando la forma del paziente alla forma normale attraverso
l’allungamento delle catene muscolari si recupera la funzione.
Tale allungamento è possibile
in fase espiratoria, poiché in inspirazione il diaframma va ad accentuare
l’accorciamento delle catene muscolari.
Il metodo è una tecnica di
riabilitazione attiva costituita da trattamenti individuali differenziati in
funzione delle specifiche esigenze terapeutiche e dalle caratteristiche
soggettive della persona che intraprende il trattamento, il cui obiettivo è
determinare una modificazione morfologica del corpo avvicinandolo, in
proporzione al numero di trattamenti eseguiti , alla sua forma ideale.
Il campo di interesse è quello
della patologia ortopedica: vertebrale, muscolare, articolare, dismorfica.
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